Viaggiare da soli per la prima volta è una delle esperienze più intense e formative che si possano vivere. Ti permette di metterti alla prova, scoprire nuovi lati di te, conoscere persone e luoghi senza filtri. Allo stesso tempo, però, può creare ansia: “E se mi perdo?”, “E se succede qualcosa?”, “E se mi annoio?”.
Molte di queste paure nascono da errori tipici di chi parte per il primo viaggio in solitaria. Conoscerli in anticipo ti aiuta a evitarli e a vivere l’esperienza con più serenità.
Vediamo quindi i principali errori da non fare quando viaggi da solo per la prima volta – e come gestirli in modo pratico.
Partire senza una minima pianificazione
L’idea del “parto all’avventura e vediamo che succede” può sembrare romantica, ma per un primo viaggio da soli è spesso una pessima idea.
Errore comune: non pianificare nulla, nemmeno le basi.
Rischi di:
- pagare molto di più per alloggi e trasporti,
- trovarti in zone poco sicure,
- perdere tempo prezioso senza sapere cosa fare.
Come evitare l’errore:
- Prenota almeno le prime 2–3 notti in una struttura ben recensita.
- Informati su come spostarti dall’aeroporto o dalla stazione al tuo alloggio.
- Fai una lista di 4–5 cose che ti piacerebbe vedere o fare, senza riempire ogni minuto.
Pianificare le basi non uccide l’avventura: ti dà solo un “pavimento” sicuro su cui muoverti.
Sopravvalutare o sottovalutare il budget
Un altro errore tipico è partire con un budget completamente scollegato dalla realtà.
Due estremi comuni:
- Portare troppi pochi soldi: ti trovi a rinunciare alle esperienze, vivere con ansia ogni spesa o dover cercare bancomat ovunque.
- Non darsi un limite: spendi senza un criterio, e al rientro il conto corrente piange.
Come organizzarsi meglio:
- Fai una stima quotidiana: alloggio, pasti, trasporti, attrazioni, extra (souvenir, emergenze).
- Aggiungi un 10–15% di margine per imprevisti.
- Usa un’app per tenere traccia delle spese giornaliere.
- Porta sempre una carta di riserva (non solo contanti).
Un budget consapevole ti permette di goderti il viaggio senza sensi di colpa o paure di “restare a secco”.
Scegliere l’alloggio solo in base al prezzo
Quando viaggi da solo, l’alloggio non è solo un posto dove dormire: è il tuo “rifugio”, il luogo dove ti devi sentire al sicuro.
Errore comune: scegliere l’alloggio solo perché costa poco.
Rischi di trovarti in zone:
- poco illuminate o periferiche,
- mal collegate con i mezzi,
- rumorose o poco sicure.
Cosa controllare prima di prenotare:
- Le recensioni recenti (non solo il voto medio).
- La posizione: meglio leggermente più caro ma centrale o ben collegato.
- I commenti di altri viaggiatori solitari (ci sono spesso recensioni specifiche).
- Le foto reali degli utenti, non solo quelle ufficiali.
Sentirti al sicuro, soprattutto la sera, fa la differenza tra un viaggio vissuto con ansia e uno vissuto con serenità.
Non informarsi sulle regole e le abitudini locali
Ogni paese (ma anche ogni città) ha le sue regole, abitudini, sensibilità culturali.
Errore comune: pensare che quello che è normale da te lo sia ovunque.
Questo può portarti a:
- mancare di rispetto inconsapevolmente,
- trovarti in situazioni spiacevoli,
- sentirti “fuori luogo”.
Come evitarlo:
- Informati su abbigliamento adeguato (es. luoghi religiosi, paesi più conservatori).
- Controlla se ci sono norme particolari su alcol, foto in luoghi pubblici, mance, ecc.
- Impara almeno qualche parola base nella lingua locale: “grazie”, “per favore”, “scusi”, “aiuto”.
Un minimo di preparazione culturale ti aiuta a sentirti più integrato e a ricevere un’accoglienza migliore.
Non condividere il proprio itinerario con nessuno
Quando sei abituato a viaggiare in compagnia, c’è sempre qualcuno che sa dove sei. Viaggiando da solo, invece, puoi cadere nell’errore opposto.
Errore comune: non dire a nessuno dove vai, dove alloggi, cosa farai.
Per sicurezza è sempre bene che almeno una persona di fiducia:
- sappia le date del tuo viaggio,
- conosca il nome e l’indirizzo dell’alloggio,
- abbia una copia di documenti importanti (passaporto, carta d’identità, assicurazione) in digitale.
Puoi anche condividere la posizione in tempo reale (solo con persone fidate) tramite app di messaggistica: è una misura semplice che, in caso di emergenza, può fare la differenza.
Portare troppi bagagli
Il primo viaggio da soli spesso scatena il famoso pensiero: “Porto tutto, non si sa mai”.
Errore comune: viaggiare con una valigia enorme e uno zaino strapieno.
Risultato:
- fai fatica negli spostamenti,
- sei meno libero di cambiare piani,
- sembri più “impacciato” e vulnerabile.
Suggerimenti pratici:
- Preferisci un solo zaino o un trolley piccolo + zaino.
- Scegli abiti abbinabili tra loro e ad asciugatura rapida.
- Porta pochi prodotti da bagno, puoi comprarne molti in loco.
- Ricordati che lavare qualcosa in viaggio è più semplice che trascinarsi 10 kg in più.
Viaggiare leggeri ti dà una sensazione immediata di libertà e controllo.
Ignorare completamente la sicurezza personale
Viaggiare da soli non è “pericoloso” in automatico, ma richiede un po’ più di attenzione.
Errori tipici:
- mostrare apertamente contanti, smartphone e oggetti di valore,
- camminare con cuffie nelle orecchie in zone che non conosci,
- accettare passaggi o inviti senza fidarti davvero della persona,
- non fare attenzione a borse e zaini nei mezzi pubblici.
Buone abitudini di base:
- Usa un marsupio o money belt discreto per documenti e carte.
- Fai una copia digitale di documenti e assicurazione viaggio.
- Informati sulle zone da evitare la sera.
- Segui il tuo istinto: se una situazione non ti convince, allontanati.
La sicurezza non deve diventare paranoia, ma una sana attenzione sì.
Riempire ogni minuto della giornata
Al primo viaggio da soli è comune voler “sfruttare ogni secondo”: visite, tour, musei, spostamenti, attività…
Errore comune: sovraccaricare il programma senza lasciare spazio all’improvvisazione o al riposo.
Questo ti porta a:
- stancarti subito,
- vivere il viaggio come una corsa contro il tempo,
- non avere mai momenti per fermarti e goderti davvero ciò che vedi.
Meglio così:
- Prevedi 1–2 attività principali al giorno.
- Lascia sempre una fascia oraria libera per un caffè, una passeggiata senza meta, un tramonto.
- Accetta che non potrai vedere “tutto”: è meglio vedere meno, ma meglio.
Il bello di viaggiare da soli è anche poter rallentare quando ne senti il bisogno.
Non fare nessuna attività sociale
Viaggiare in solitaria non significa per forza stare sempre da soli. Anzi, molti legami nascono proprio in viaggio.
Errore comune: chiudersi completamente, per timidezza o paura.
Come aprirsi gradualmente:
- Scegli alloggi che favoriscono la socialità (ostelli, guesthouse, piccoli B&B).
- Partecipi a tour guidati di gruppo o walking tour gratuiti.
- Ti iscrivi a un’attività: corso di cucina, lezione di surf, escursione.
- Scambi due chiacchiere con chi è seduto vicino a te (sempre mantenendo i tuoi confini).
Non devi diventare l’anima della festa: basta qualche interazione per sentirti meno “isolato” e più parte del luogo.
Trascurare il lato emotivo del viaggio
Ultimo errore, spesso sottovalutato: pensare che il viaggio da soli sia solo logistica.
In realtà:
- ci saranno momenti di entusiasmo,
- ma anche momenti di nostalgia, dubbi, piccole paure.
Non è un fallimento se:
- una sera preferisci restare in camera a leggere,
- ti senti un po’ spaesato all’inizio,
- ti manca casa o qualcuno a cui raccontare la giornata.
Porta con te:
- un quaderno per annotare pensieri ed emozioni,
- una playlist che ti fa stare bene,
- la consapevolezza che ogni piccolo ostacolo che superi ti rende più sicuro di te.
Conclusione: il primo viaggio da soli è un allenamento
Viaggiare da soli per la prima volta è un allenamento alla libertà e alla responsabilità. Gli errori sono inevitabili, ma conoscerne alcuni in anticipo ti aiuta a ridurli e a viverli con più leggerezza.
Con un minimo di pianificazione, attenzione alla sicurezza, apertura verso gli altri e gentilezza verso te stesso, il primo viaggio in solitaria può diventare una delle esperienze più belle e trasformative della tua vita.
Non aspettare di “sentirti pronto” al 100%: la verità è che ci si sente davvero pronti solo dopo essere partiti.